Page 6 - Lago_Fucino
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All’imponente cerimonia, Claudio era involto dal “Paludamentum”, «era una specie
                   di manto scarlatto porpora, di cui si coprivano gli imperatori nelle grandi cerimonie
                   quando uscivano da Roma per capitanare i loro eserciti o nelle funzioni religiose».
                   Claudio, si recò a codesta festa, ch’egli immaginava dovesse essere la conferma
                   della sua gloria. A questa solennità era presente anche Plinio “Il Vecchio” in qualità
                   di ammiraglio e di uomo dotto. Il Principe era seguito da quella corte imperiale che
                   già molto aveva preso del lusso dalle monarchie imperiali, dal figlioccio Nerone e
                   da tantissima gente accorsa da Roma e da tanti altri luoghi; era presente anche
                                 (15)
                   l’Imperatrice    che, senza mezzi termini, attribuì il fallimento alle frodi perpetrate
                   dal liberto di fiducia di suo marito “Narciso Tiberio”   (16)  sovrintendente ai lavori, il
                   quale avrebbe usato solo una parte delle somme di “conquibus” che lo Stato gli
                   aveva messo a disposizione per realizzare tutte le attività lavorative doverose e di
                   essersi,  nel  contempo,  per  cupidigia,  arricchito  risparmiando  a  danneggiamento
                   non  solo  dell’opera  eseguita,  ma  anche  dell’Imperatore  e  dell’Impero  Romano.
                   Poiché Narciso sapeva che Agrippina non era particolarmente influente, si sentiva
                   tranquillo, perciò, a sua volta, la rimproverò di superbia e di smisurata ambizione
                   di donna. E così, Narciso, per questa volta e, per adesso, poté farla franca. Sic!

                   Sempre lei, Agrippina, con esaltata vanità femminile, indifferente del dolore e della
                   miseria  degli  altri,  sfoggiava  una  clamide  (mantella)  tessuta  tutta  in  fili  d’oro  che
                   contraddiceva con la susseguente carneficina che, “con il sangue umano, colorerà
                   di rosso, l'onda vitrea dell'acqua del Lago Fucino”. Infatti, Claudio, per festeggiare
                   l'avvenimento  e  camuffare  l'insuccesso,  per deliziarsi e divertire gli astanti: fece
                   macellare  a  pezzi  circa  19.000  persone  in  un  costretto,  feroce  e  sanguinario
                   combattimento navale… «ma!... lasciamo perdere!».

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                            Il Cunicolo del Ferraro, lungo il suo tragitto inclinato,è intercettato dal Pozzo N° 23

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