Preghiere

 

 

 

Le preghiere del Rosario

Dio vieni a salvarmi, 

-  Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. 

-  Come era in principio ed ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Padre nostro che sei nei Cieli, sia santificato il Tuo Nome, venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.  

Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta tra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.


La preghiera di Fatima

Gesù mio perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua misericordia.  

Preghiere conclusive


Sotto la tua protezione
 ci rifugiamo, Santa Madre di Dio; non respingere le nostre suppliche e, nel momento della prova, liberaci da ogni pericolo, Vergine gloriosa e benedetta.

Ricordati, o piissima Vergine Maria,
 che non si è mai inteso al mondo che alcuno sia ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo aiuto, chiesto il tuo patrocinio e sia stato da te abbandonato.
Animato da una tale confidenza a te ricorro, o Madre, Vergine delle vergini, a te vengo, e, peccatore come sono, mi prostro ai tuoi piedi a domandare pietà.
Non volere, o Madre del divin Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma benigna ascoltale ed esaudiscile.
Amen.

1° mistero della gioia - L’annunciazione del Signore

La Parola del Signore
L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.... Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio… nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».  (Lc 1, 26-37)

La Fede della Chiesa
L’Annunciazione a Maria inaugura la “pienezza del tempo” (Gal 4,4), cioè il compimento delle promesse e delle preparazioni. Maria è chiamata a concepire colui nel quale abiterà “corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9). La risposta divina al suo “Come è possibile? Non conosco uomo” (Lc 1,34) è data mediante la potenza dello Spirito: “Lo Spirito Santo scenderà su di te” (Lc 1,35).
La missione dello Spirito Santo è sempre congiunta e ordinata a quella del Figlio. Lo Spirito Santo, che è “Signore e dà la vita”, è mandato a santificare il grembo della Vergine Maria e a fecondarla divinamente, facendo sì che ella concepisca il Figlio eterno del Padre in un’umanità tratta dalla sua.  (Catechismo della Chiesa Cattolica 484, 485)

Meditazione
Dalla Maestà divina fu assunta l'umiltà della nostra natura, dalla forza la debolezza, da colui che è eterno, la nostra mortalità; e per pagare il debito, che gravava sulla nostra condizione, la natura impassibile fu unita alla nostra natura passibile. Tutto questo avvenne perché, come era conveniente per la nostra salvezza, il solo e unico mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, immune dalla morte per un verso, fosse, per l'altro, ad essa soggetto.
Vera, integra e perfetta fu la natura nella quale è nato Dio, ma nel medesimo tempo vera e perfetta la natura divina nella quale rimane immutabilmente. In lui c'è tutto della sua divinità e tutto della nostra umanità. [Dalle "Lettere" di san Leone Magno, papa (Lett. 28 a Flaviano,3-4; Pl. 54,763-767)]

Preghiamo
O Dio, che all’annunzio dell’Angelo hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel grembo della Vergine Maria: concedi al tuo popolo, che la onora come vera Madre di Dio, di godere sempre della sua intercessione presso di te. 

2° mistero della gioia - La visitazione della Vergine Maria

La Parola del Signore
In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore». Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della suaserva. (Lc 1, 39-48)

La Fede della Chiesa
"Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni" (Gv 1,6). Giovanni è "pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre" (Lc 1,15; Lc 1,41) per opera dello stesso Cristo che la Vergine Maria aveva da poco concepito per opera dello Spirito Santo. La "visitazione" di Maria ad Elisabetta diventa così visita di Dio al suo popolo.  (Catechismo della Chiesa Cattolica 717) 

Meditazione
L’anima mia magnifica il Signore ed il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore» (Lc 1, 46). Con queste parole Maria per prima cosa proclama i doni speciali a lei concessi, poi enumera i benefici universali con i quali Dio non cessò di provvedere al genere umano per l’eternità.
Queste parole, che stanno bene sulle labbra di tutte le anime perfette, erano adatte soprattutto alla beata Madre di Dio. Per un privilegio unico essa ardeva d’amore spirituale per colui della cui concezione corporale ella si rallegrava. A buon diritto ella poté esultare più di tutti gli altri santi di gioia straordinaria in Gesù suo salvatore. Sapeva infatti che l’autore eterno della salvezza, sarebbe nato dalla sua carne, con una nascita temporale e in quanto unica e medesima persona, sarebbe stato nello stesso tempo suo figlio e suo Signore.  [Dalle «Omelie» di san Beda il Venerabile, sacerdote (Lib. 1, 4; CCL 122, 25-26, 30)]

Preghiamo
O Dio, salvatore di tutti i popoli, che per mezzo della beata Vergine Maria, arca della nuova alleanza, hai recato alla casa di Elisabetta la salvezza e la gioia, fa’ che docili allo Spirito Santo possiamo anche noi portare Cristo ai fratelli e magnificare il tuo nome con inni di lode e con la santità della vita. 

3° mistero della gioia - La nascita di Gesù a Betlemme

La Parola del Signore
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. (Mt 1, 18-24)

La Fede della Chiesa
L'angelo ha annunziato ai pastori la nascita di Gesù come quella del Messia promesso a Israele: "Oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore che è il Cristo Signore" (Lc 2,11). Fin da principio egli è "colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo" (Gv 10,36), concepito come "santo" (Lc 1,35) nel grembo verginale di Maria. Giuseppe è stato chiamato da Dio a "prendere" con sé "Maria" sua "sposa", incinta di "quel che è generato in lei. . . dallo Spirito Santo" (Mt 1,20), affinché Gesù, "chiamato Cristo", nasca dalla sposa di Giuseppe nella discendenza messianica di Davide (Mt 1,16).  (Catechismo della Chiesa Cattolica 437)

Meditazione
Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato: rallegriamoci! Non c'è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa della gioia è comune a tutti perché il nostro Signore, vincitore del peccato e della morte, non avendo trovato nessuno libero dalla colpa, è venuto per la liberazione di tutti. Esulti il santo, perché si avvicina al premio; gioisca il peccatore, perché gli è offerto il perdono; riprenda coraggio il pagano, perché è chiamato alla vita.
Riconosci, cristiano, la tua dignità e, reso partecipe della natura divina, non voler tornare all'abiezione di un tempo con una condotta indegna. Ricordati che, strappato al potere delle tenebre, sei stato trasferito nella luce del Regno di Dio. Con il sacramento del battesimo sei diventato tempio dello Spirito Santo! Non mettere in fuga un ospite così illustre con un comportamento riprovevole e non sottometterti di nuovo alla schiavitù del demonio. Ricorda che il prezzo pagato per il tuo riscatto è il sangue di Cristo.  [Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa (dal Disc. 1 per il Natale, 1-3)]

Preghiamo
O Dio, che hai mandato dal cielo il tuo Figlio, parola e pane di vita, nel grembo della santa Vergine; fa’ che sull’esempio di Maria accogliamo il tuo Verbo fatto uomo, nell’interiore ascolto delle Scritture e nella partecipazione sempre più viva ai misteri della salvezza. 

4° mistero della gioia - La presentazione del Signore

La Parola del Signore
Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore…come prescrive la Legge del Signore. 
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone; … lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio:
«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.  (Lc 2, 22-33)

La Fede della Chiesa 
La Presentazione di Gesù al Tempio lo mostra come il Primogenito che appartiene al Signore. In Simeone e Anna è tutta l'attesa di Israele che viene all'Incontro con il suo Salvatore (la tradizione bizantina chiama così questo avvenimento). Gesù è riconosciuto come il Messia tanto a lungo atteso, "luce delle genti" e "gloria di Israele", ma anche come "segno di contraddizione". La spada di dolore predetta a Maria annunzia l'altra offerta, perfetta e unica, quella della croce, la quale darà la salvezza "preparata da Dio davanti a tutti i popoli".(Catechismo della Chiesa Cattolica 529)

Meditazione  
Noi tutti che celebriamo e veneriamo con intima partecipazione il mistero dell’incontro del Signore, corriamo e muoviamoci insieme in fervore di spinto incontro a lui. Nessuno se ne sottragga, nessuno si rifiuti di portare la sua fiaccola. Accresciamo anzi lo splendore dei ceri per significare il divino fulgore di lui che si sta avvicinando e grazie al quale ogni cosa risplende, dopo che l’abbondanza della luce eterna ha dissipato le tenebre della caligine. Ma le nostre lampade esprimano soprattutto la luminosità dell’anima, con la quale dobbiamo andare incontro a Cristo.  
Come infatti la madre di Dio e Vergine intatta portò sulle braccia la vera luce e si avvicinò a coloro che giacevano nelle tenebre, così anche noi, illuminati dal suo chiarore e stringendo tra le mani la luce che risplende dinanzi a tutti, dobbiamo affrettarci verso colui che è la vera luce.  Tutti dunque, fratelli, siamone illuminati, tutti brilliamo. Nessuno resti escluso da questo splendore, nessuno si ostini a rimanere immerso nel buio. Ma avanziamo tutti raggianti e illuminati verso di lui. (Dai « Discorsi » di san Sofronio, vescovo)

Preghiamo
O Padre, risplenda sempre la vergine Chiesa, sposa del Cristo, per l’incontaminata fedeltà al patto del tuo amore; e sull’esempio di Maria, umile tua serva, che presentò nel tempio l’Autore della nuova legge, custodisca la purezza della fede, alimenti l’ardore della carità, ravvivi la speranza nei beni futuri.

5° mistero della gioia - Gesù è ritrovato nel tempio 

La Parola del Signore 
I genitori [di Gesù] si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le sue parole. (Lc 2, 41-50)

La Fede della Chiesa
Il ritrovamento di Gesù nel Tempio è il solo avvenimento che rompe il silenzio dei Vangeli sugli anni nascosti di Gesù. Gesù vi lascia intravedere il mistero della sua totale consacrazione a una missione che deriva dalla sua filiazione divina: "Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?" (Lc 2,49). Maria e Giuseppe "non compresero" queste parole, ma le accolsero nella fede, e Maria "serbava tutte queste cose nel suo cuore" (Lc 2,51) nel corso degli anni in cui Gesù rimase nascosto nel silenzio di una vita ordinaria. (Catechismo della Chiesa Cattolica 534)

Meditazione
Il saggio evangelista parla del Verbo incarnato e mostra come esso ha assunto la carne secondo il modo dell’incarnazione e ha rispettato le leggi della natura della carne. Ma è proprio della natura umana crescere in età e sapienza, e vorrei aggiungere in grazia, poiché essa compie progressi in corrispondenza della crescita del corpo e dell’intelligenza; dai piccoli inizi della fanciullezza essa sale a poco a poco fino alla maturità. In verità, al Verbo uscito dal Padre, in quanto era Dio, non sarebbe stato in alcun modo impossibile né irraggiungibile elevare subito il corpo a lui congiunto dalle fasce ad altezza normale e di portarlo a una completa maturità; e altrettanto, osservo, a lui sarebbe stato facile già come bambino avere a quell’età una impressionante sapienza. Questo, però, sarebbe stato simile a un miracolo e non avrebbe certo corrisposto ai fini dell’incarnazione. Nel silenzio e non nel clamore si doveva compiere il mistero. Perciò egli si è sottomesso, nel processo dell’incarnazione, alle leggi della natura umana. Ciò appartiene anche alla somiglianza con noi che a poco a poco cresciamo da più piccoli a più grandi in quanto il tempo ci porta a una maggiore età e a una corrispondente maggiore conoscenza e perspicacia. Dunque, il Verbo, uscito dal Padre, come Dio perfetto e non suscettibile di alcuno sviluppo e crescita, si è fatto simile a noi una volta che è diventato uno di noi, sebbene sappiamo bene che egli come Dio tutti ci sovrasta. (San Cirillo di Alessandria, Poiché Cristo è uno solo)

Preghiamo
O Dio che nella Santa Famiglia ci hai dato un vero modello di vita, fa’ che per intercessione del tuo Figlio Gesù, della Vergine Madre e di San Giuseppe camminiamo tra le varie vicende del mondo, sempre orientati ai beni eterni. 

1° mistero della luce - Gesù è battezzato al Giordano

La Parola del Signore 
In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto». (Mt 3,13-17) 

La Fede della Chiesa 
L'inizio della vita pubblica di Gesù è il suo battesimo da parte di Giovanni nel Giordano. Ed ecco comparire Gesù. Il Battista esita, Gesù insiste: riceve il battesimo. Allora lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, scende su Gesù e una voce dal cielo dice: Questi è il Figlio mio prediletto. E' la manifestazione (Epifania) di Gesù come Messia di Israele e Figlio di Dio.
Il battesimo di Gesù è, da parte di lui, l'accettazione e l'inaugurazione della sua missione di Servo sofferente. Egli si lascia annoverare tra i peccatori; è già "l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo" (Gv 1,29 )… A tale accettazione risponde la voce del Padre che nel Figlio suo si compiace. Al suo battesimo, "si aprirono i cieli" (Mt 3,16 ) che il peccato di Adamo aveva chiuso. (Catechismo della Chiesa Cattolica 535, 536)

Meditazione 
Cristo nel Battesimo si fa luce, entriamo anche noi nel suo splendore; Cristo riceve il battesimo, inabissiamoci con lui per poter con lui salire alla gloria.
Purificatevi totalmente e progredite in questa purezza. Dio di nessuna cosa tanto si rallegra, come della conversione e della salvezza dell'uomo. Per l'uomo, infatti, sono state pronunziate tutte le parole divine e per lui sono stati compiuti i misteri della rivelazione.
Tutto è stato fatto perché voi diveniate come altrettanti soli cioè forza vitale per gli altri uomini. Siate luci perfette dinanzi a quella luce immensa. Sarete inondati del suo splendore soprannaturale. Giungerà a voi, limpidissima e diretta, la luce della Trinità, della quale finora non avete ricevuto che un solo raggio, proveniente dal Dio unico, attraverso Cristo Gesù nostro Signore, al quale vadano gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amen.  [Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo (dal Disc. 39 per il Battesimo del Signore)]

Preghiamo 
Padre onnipotente ed eterno, che dopo il battesimo al Giordano proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio, mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo, concedi ai tuoi figli, rinati dall’acqua e dallo Spirito di ascoltare come discepoli il tuo Cristo e di vivere sempre nel tuo amore.

2° mistero della luce - Le nozze di Cana

La Parola del Signore 
Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili.  E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo.  Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola»… Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. (Gv 2, 1-11) 

La Fede della Chiesa  
Alle soglie della sua vita pubblica, Gesù compie il suo primo segno – su richiesta di sua Madre – durante una festa nuziale. La Chiesa attribuisce una grande importanza alla presenza di Gesù alle nozze di Cana. Vi riconosce la conferma della bontà del matrimonio e l'annuncio che ormai esso sarà un segno efficace della presenza di Cristo. (Catechismo della Chiesa Cattolica 1613)

Meditazione
Di fronte a tanti prodigi compiuti per mezzo di Gesù Dio, c'è da meravigliarsi se l'acqua è mutata in vino per mezzo di Gesù uomo? Diventando uomo, egli non ha cessato di essere Dio: si è aggiunto l'uomo, non è venuto meno Dio. Chi ha compiuto questo prodigio è colui che ha creato tutte le cose. Non dobbiamo meravigliarci che Dio abbia fatto questo, ma piuttosto ringraziarlo perché lo ha fatto in mezzo a noi, e per la nostra salvezza. Attraverso le stesse circostanze egli ci vuole suggerire qualcosa, poiché ritengo che non senza una ragione il Signore intervenne alle nozze. A parte il miracolo, il contesto stesso adombra qualche mistero, qualche sacramento. Bussiamo perché ci apra e c'inebri del vino invisibile. Anche noi eravamo acqua e ci ha convertiti in vino, facendoci diventare sapienti; gustiamo infatti la sapienza che viene dalla fede in lui, noi che prima eravamo insipienti. Credo sia proprio mediante la sapienza - non disgiunta dall'onore reso a Dio, dalla lode della sua maestà e dall'amore della sua potentissima misericordia - è proprio mediante la sapienza che potremo pervenire all'intelligenza spirituale di questo miracolo. (Sant'Agostino, Commento al Vangelo di San Giovanni, Omelia 8, 3)

Preghiamo
O  Padre, che nella tua provvidenza mirabile hai voluto associare la Vergine Maria al mistero della nostra salvezza, fa’ che accogliendo l’invito della Madre, mettiamo in pratica ciò che il Cristo ci ha insegnato nel Vangelo.

3° mistero della luce - L'annuncio del Regno di Dio

La Parola del Signore 
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». (Mc 1, 14-15)

La Fede della Chiesa 
Cristo, per adempiere la volontà del Padre, ha inaugurato in terra il Regno dei cieli. Ora, la volontà del Padre è di "elevare gli uomini alla partecipazione della vita divina" [LG 3]. Lo fa radunando gli uomini attorno al Figlio suo, Gesù Cristo. Questa assemblea è la Chiesa, la quale in terra costituisce "il germe e l'inizio" del Regno di Dio.
Cristo è al centro di questa riunione degli uomini nella "famiglia di Dio". Li convoca attorno a sé con la sua Parola, con i suoi "segni" che manifestano il Regno di Dio, con l'invio dei suoi discepoli. Egli realizzerà la venuta del suo Regno soprattutto con il grande Mistero della sua Pasqua: la sua morte in croce e la sua Risurrezione. 
Tutti gli uomini sono chiamati ad entrare nel Regno. Annunziato dapprima ai figli di Israele, questo Regno messianico è destinato ad accogliere gli uomini di tutte le nazioni. Per accedervi, è necessario accogliere la Parola di Gesù. (Catechismo della Chiesa Cattolica 541, 542, 543)

Meditazione
Ciascuno accolga saggiamente gli ammonimenti del Maestro in modo da non perdere il tempo della misericordia del Salvatore, ch'egli ora usa verso il genere umano finché questo viene risparmiato. L'uomo infatti viene risparmiato, perché si converta e nessuno venga condannato. Dio solo sa quando verrà la fine del mondo; adesso tuttavia è il tempo della fede. Io non so se qualcuno di noi si troverà quaggiù alla fine del mondo: ma è probabile che non vi si troverà nessuno. Per ciascuno di noi però il tempo della fine è vicino giacché siamo mortali. Camminiamo in mezzo ai pericoli di cadere. 
(Sant’Agostino, Discorso 109, Sulle Parole del Vangelo di Lc 12, 56-59)

Preghiamo
Si compia in ogni luogo, Signore, con la predicazione del Vangelo, la salvezza acquistata dal sacrificio del Cristo, e la moltitudine dei tuoi figli ottenga da lui, parola di verità, la vita nuova del tuo Regno promessa a tutti gli uomini. 

4° mistero della luce - La trasfigurazione del Signore
 

La Parola del Signore 
[Gesù] prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo». Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. (Lc 9,28-35) 

La Fede della Chiesa
Per un istante, Gesù mostra la sua gloria divina, confermando così la confessione di Pietro. Rivela anche che, per "entrare nella sua gloria" (Lc 24,26), deve passare attraverso la croce a Gerusalemme. Mosè ed Elia avevano visto la gloria di Dio sul Monte; la Legge e i profeti avevano annunziato le sofferenze del Messia. La passione di Gesù è proprio la volontà del Padre: il Figlio agisce come Servo di Dio. La nube indica la presenza dello Spirito Santo: “Apparve tutta la Trinità: il Padre nella voce, il Figlio nell'uomo, lo Spirito nella nube luminosa": [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, III, 45, 4, ad 2]
“Tu ti sei trasfigurato sul monte, e, nella misura in cui ne erano capaci, i tuoi discepoli hanno contemplato la tua gloria, Cristo Dio, affinché, quando ti avrebbero visto crocifisso, comprendessero che la tua passione era volontaria ed annunziassero al mondo che tu sei veramente l'irradiazione del Padre” [Liturgia bizantina, Kontakion della festa della Trasfigurazione].   (Catechismo della Chiesa Cattolica 555)

Meditazione 
Il mistero della sua Trasfigurazione Gesù lo manifestò ai suoi discepoli sul monte Tabor. Per penetrare il contenuto intimo di questi ineffabili e sacri misteri insieme con i discepoli scelti e illuminati da Cristo, ascoltiamo Dio che con la sua misteriosa voce ci chiama a sé insistentemente dall’alto. Portiamoci là sollecitamente. Anzi, oserei dire, andiamoci come Gesù, che ora dal cielo si fa nostra guida e battistrada. Con lui saremo circondati di quella luce che solo l’occhio della fede può vedere. La nostra fisionomia spirituale si trasformerà e si modellerà sulla sua. Come lui entreremo in una condizione stabile di trasfigurazione, perché saremo partecipi della divina natura e verremo preparati alla vita beata.
Dal «Discorso tenuto il giorno della Trasfigurazione del Signore» da Anastasio sinaita, vescovo (Nn. 6-10; Mélanges d’archéologie et d’histoire, 67
  [1955] 241-244) 

Preghiamo
O Dio, che nella gloriosa Trasfigurazione del Cristo Signore, hai confermato i misteri della fede con la testimonianza della legge e dei profeti e hai mirabilmente preannunziato la nostra definitiva adozione a tuoi figli, fa’ che ascoltiamo la parola del tuo amatissimo Figlio per diventare coeredi della sua vita immortale.

5° mistero della luce - L'istituzione dell'Eucaristia
 

La Parola del Signore 
Io, [Paolo] infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane  e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice. (1 Cor 11, 23-28)

La Fede della Chiesa 
L'Eucaristia che [Gesù] istituisce in questo momento sarà il "memoriale" del suo sacrificio. Gesù nella sua offerta include gli Apostoli e chiede loro di perpetuarla. Con ciò, Gesù istituisce i suoi Apostoli sacerdoti della Nuova Alleanza: "Per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità" (Gv 17,19).
L'Eucaristia è il cuore e il culmine della vita della Chiesa, poiché in essa Cristo associa la sua Chiesa e tutti i suoi membri al proprio sacrificio di lode e di rendimento di grazie offerto al Padre una volta per tutte sulla croce; mediante questo sacrificio egli effonde le grazie della salvezza sul suo corpo, che è la Chiesa.
L'Eucaristia è il memoriale della pasqua di Cristo, cioè dell'opera della salvezza compiuta per mezzo della vita, della morte e della risurrezione di Cristo, opera che viene resa presente dall'azione liturgica.  (Catechismo della Chiesa Cattolica 611, 1407, 1409)

Meditazione
L’Apostolo Paolo dice: «Chi indegnamente mangia il corpo di Cristo o beve il calice del Signore, è reo del corpo e del sangue del Signore» (1Cor 11,27).
Che significa ricevere indegnamente? Ricevere con derisione, ricevere con disprezzo. Non ti paia di poco conto, per il fatto che tu vedi. Ciò che tu vedi, passa; l’invisibile che è manifestato, non passa, ma rimane.  Ecco si riceve, si mangia, si consuma. Ma forse che il corpo di Cristo si consuma? Forse che le membra di Cristo si consumano? No, certo. Rimarrà ciò che è significato, anche se sembra passare ciò che significa.
Ricevetelo, dunque, per conformare ad esso i vostri pensieri, per conservare l’unità nel cuore, per fissare sempre in alto il cuore.  La vostra speranza non risieda in terra, ma in cielo; la vostra fede in Dio sia solida, sia gradita a Dio. 
E quanto ora qui non vedete e credete, lo vedrete là dove senza fine vi rallegrerete.(Sant’Agostino, Sermone 227,1)

Preghiamo
O Dio, il tuo unico Figlio prima di essere consegnato alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa’ che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. 

1° mistero del dolore - L'agonia di Gesù nel Getsèmani

La Parola del Signore 
Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Gesù disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un pò innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu». In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. (Mc 14,32-36; Lc 22,44)

La Fede della Chiesa
Il calice della Nuova Alleanza, che Gesù ha anticipato alla Cena offrendo se stesso, in seguito egli lo accoglie dalle mani del Padre nell'agonia al Getsemani facendosi "obbediente fino alla morte" (Fil 2,8). Gesù prega: "Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice!" (Mt 26,39). Egli esprime così l'orrore che la morte rappresenta per la sua natura umana. Questa, infatti, come la nostra, è destinata alla vita eterna; in più, a differenza della nostra, è perfettamente esente dal peccato che causa la morte; ma soprattutto è assunta dalla Persona divina dell' "Autore della vita" (At 3,15), del "Vivente" (Ap 1,17). Accettando nella sua volontà umana che sia fatta la volontà del Padre, Gesù accetta la sua morte in quanto redentrice, per "portare i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce" (1Pt 2,24).

Meditazione 
Sono io
, [dice Gesù], e atterra gli empi. Che cosa farà quando verrà a giudicare, colui che ha fatto questo quando doveva essere giudicato? Quale sarà la sua potenza quando verrà per regnare, se era tanta quando stava per morire? Anche adesso, per mezzo del Vangelo, Cristo fa sentire ovunque la sua voce. E' certo i persecutori andarono, guidati dal traditore, per arrestare Gesù; trovarono colui che cercavano e udirono la sua voce: Sono io: perché non lo presero, ma indietreggiarono e caddero in terra, se non perché così volle colui che poteva tutto ciò che voleva? Ma in verità, se egli non si fosse mai lasciato prendere, essi certamente non avrebbero potuto compiere ciò per cui erano andati, ma nemmeno lui avrebbe potuto effettuare ciò per cui era venuto. Essi lo cercavano, nella loro crudeltà, per metterlo a morte; egli cercava noi per salvarci con la sua morte. Egli ha dato una prova della sua potenza a coloro che invano hanno tentato di arrestarlo; lo prendano ormai, affinché egli possa compiere la sua volontà per mezzo di essi che lo ignorano. (Sant'Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni, Omelia 112)

Preghiamo
O Dio, che nel tuo misterioso disegno di salvezza hai voluto continuare la passione del tuo Figlio nelle membra piagate del suo corpo, che è la Chiesa, fa’ che uniti alla Madre Addolorata ai piedi della croce impariamo a riconoscere e servire con amore premuroso il Cristo sofferente nel fratelli. 

2° mistero del dolore - Gesù è flagellato 

La Parola del Signore
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli». Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.  (Mt 27, 24-26)

La Parola del Signore
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli». Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.  (Mt 27, 24-26)

La Fede della Chiesa
Le sofferenze di Gesù hanno preso la loro forma storica concreta dal fatto che egli è stato "riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi" (Mc 8,31), i quali lo hanno consegnato "ai pagani" perché fosse "schernito e flagellato e crocifisso" (Mt 20,19).
La morte violenta di Gesù non è stata frutto del caso in un concorso sfavorevole di circostanze. Essa appartiene al mistero del disegno di Dio, come spiega san Pietro agli Ebrei di Gerusalemme fin dal suo primo discorso di Pentecoste: "Egli fu consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio" (At 2,23). Questo linguaggio biblico non significa che quelli che hanno "consegnato" Gesù (At 3,13) siano stati solo esecutori passivi di una vicenda scritta in precedenza da Dio. (Catechismo della Chiesa Cattolica 572, 599)

Meditazione
Così si adempiva ciò che Cristo aveva predetto di se stesso, insegnando ai martiri a sopportare tutto ciò che ai persecutori fosse piaciuto di far loro subire. Occultando per breve tempo la sua tremenda maestà, voleva anzitutto proporre alla nostra imitazione un grande esempio di pazienza; il suo regno che non era di questo mondo, vinceva così il mondo superbo, non con sanguinose lotte, ma con l'umiltà della pazienza; questo grano, che doveva moltiplicarsi, veniva seminato in mezzo a così orribili oltraggi, per germogliare mirabilmente nella gloria. (Sant’Agostino, Omelia 116,1)

Preghiamo
O Dio, che per redimere il genere umano, sedotto dagli inganni del maligno, hai associato alla passione del tuo Figlio la Madre Addolorata, fa’ che tutti i figli di Adamo, risanati dagli effetti devastanti della colpa, siano partecipi della creazione rinnovata in Cristo redentore.

3° mistero del dolore - Gesù è coronato di spine

La Parola del Signore
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. Cominciarono poi a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui. Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo. (Mc 15, 17-20)

La Fede della Chiesa
La morte di Cristo è contemporaneamente il sacrificio pasquale che compie la redenzione definitiva degli uomini per mezzo dell’”Agnello che toglie il peccato del mondo” (Gv 1,29) e il sacrificio della Nuova Alleanza che di nuovo mette l’uomo in comunione con Dio riconciliandolo con lui mediante il sangue “versato per molti in remissione dei peccati” (Mt 26,28).
Questo sacrificio di Cristo è unico: compie e supera tutti i sacrifici. Esso è innanzitutto un dono dello stesso Dio Padre che consegna il Figlio suo per riconciliare noi con lui. Nel medesimo tempo è offerta del Figlio di Dio fatto uomo che, liberamente e per amore,  offre la propria vita al Padre suo nello Spirito Santo per riparare la nostra disobbedienza. (Catechismo della Chiesa Cattolica 613, 614)

Meditazione 
Che male fu per il Cristo l'essere messo a morte? Malvagi furono certo quelli che vollero compiere il male; ma niente di male capitò a colui che essi tormentavano. Venne uccisa una carne mortale, ma con la morte venne uccisa la morte, e a noi venne offerta una testimonianza di pazienza e presentata una prova anticipata, come un modello, della nostra resurrezione. Quanti e quali benefici derivarono al giusto attraverso il male compiuto dall'ingiusto! Questa è la grandezza di Dio: essere autore del bene che tu fai e saper ricavare il bene anche dal tuo male. Non stupirti, dunque, se Dio permette il male. Lo permette per un suo giudizio; lo permette entro una certa misura, numero e peso. Presso di lui non c'è ingiustizia. Quanto a te, vedi di appartenere soltanto a lui, riponi in lui la tua speranza; sia lui il tuo soccorso, la tua salvezza; in lui sia il tuo luogo sicuro, la torre della tua fortezza. Sia lui il tuo rifugio, e vedrai che non permetterà che tu venga tentato oltre le tue capacità (cf. 1 Cor 10, 13); anzi, con la tentazione ti darà il mezzo per uscire vittorioso dalla prova. (Sant’Agostino,  Esposizione dei Salmi, in Ps. 61, 22)

Preghiamo 
O Dio, che accanto al tuo Figlio hai voluto presente la Vergine Madre, associata in un unico martirio, fa’ che il popolo cristiano, accogliendo questo segno del tuo amore, sperimenti sempre più i frutti della redenzione. 

4° mistero del dolore - Gesù sale al Calvario 

La Parola del Signore 
Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». (Gv 19, 13-19)

La Fede della Chiesa
“Come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti” (Rm 5,19). Con la sua obbedienza fino alla morte, Gesù ha compiuto la sostituzione del Servo sofferente che offre “se stesso in espiazione “, mentre porta  “il peccato di molti”, e li giustifica addossandosi “la loro iniquità” . Gesù ha riparato per i nostri errori e dato soddisfazione al Padre per i nostri peccati. (Catechismo della Chiesa Cattolica 615)

Meditazione
In due modi portiamo la croce del Signore: quando con la rinuncia domiamo la carne e quando, per vera compassione del prossimo, sentiamo i suoi bisogni come fossero nostri. Chi soffre personalmente quando il prossimo è ammalato, porta la croce del Signore. Ma si sappia bene: vi sono alcuni uomini che domano con gran rigore la loro carne non per la volontà di Dio, ma solo per futile vanagloria. E ve ne sono altri, e molti, che hanno compassione del prossimo non in modo spirituale, ma solo carnale; e questa compassione non è in loro virtù, ma piuttosto vizio, per la loro esagerata tenerezza. Tutti costoro sembra che portino la croce del Signore, ma essi non seguono il Signore. Per questo la Verità dice rettamente: «Chi non porta la mia croce e mi segue, non può essere mio discepolo». Infatti, portare la croce e seguire il Signore significa rinunciare completamente ai piaceri carnali e avere compassione del prossimo per vero zelo della beatitudine. Chi fa ciò solo con fine umano, porta la croce, ma non segue il Signore.   (San Gregorio Magno, Predica per la festa di un santo martire) 

Preghiamo
O Dio, che nel sangue prezioso del tuo Figlio hai riconciliato a te il mondo, e ai piedi della croce hai costituito la Vergine Maria riconciliatrice dei peccatori, per i suoi meriti e le sue preghiere, concedi a noi il perdono delle colpe e una rinnovata esperienza del tuo amore.

5° mistero del dolore - Gesù muore sulla croce 

La Parola del Signore
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».  Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta diaceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò. (Gv 19, 25-30)

La Fede della Chiesa
E' l'amore "sino alla fine" (Gv 13,1) che conferisce valore di redenzione e di riparazione, di espiazione e di soddisfazione al sacrificio di Cristo. Egli ci ha tutti conosciuti e amati nell'offerta della sua vita. "L'amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti" (2Cor 5,14). Nessun uomo, fosse pure il più santo, era in grado di prendere su di sé i peccati di tutti gli uomini e di offrirsi in sacrificio per tutti. L'esistenza in Cristo della Persona divina del Figlio, che supera e nel medesimo tempo abbraccia tutte le persone umane e lo costituisce Capo di tutta l'umanità, rende possibile il suo sacrificio redentore per tutti.
La sua santissima passione sul legno della croce ci meritò la giustificazione" insegna il Concilio di Trento sottolineando il carattere unico del sacrificio di Cristo come "causa di salvezza eterna" (Eb 5,9). E la Chiesa venera la croce cantando: "O crux, ave, spes unica - Ave, o croce, unica speranza" [Inno Vexilla Regis]. (Catechismo della Chiesa Cattolica 616, 617)

Meditazione
E’ dal suo costato che Cristo ha formato la Chiesa, come dal costato di Adamo fu formata Eva. Per questo Mosè, parlando del primo uomo, usa l'espressione: « ossa delle mie ossa, carne della mia carne » (Gn 2,23), per indicarci il costato del Signore. Similmente come Dio formò la donna dal fianco di Adamo, così Cristo ci ha donato l'acqua e il sangue dal suo costato per formare la Chiesa. E come il fianco di Adamo fu toccato da Dio durante il sonno, così Cristo ci ha dato il sangue e l'acqua durante il sonno della sua morte.
Vedete in che modo Cristo unì a sé la sua Sposa, vedete con quale cibo ci nutre. Per il suo sangue nasciamo, con il suo sangue alimentiamo la nostra vita. Come la donna nutre il figlio col proprio latte, così il Cristo nutre costantemente col suo sangue coloro che ha rigenerato.(Dalle «Catechesi» di san Giovanni Crisostomo, vescovo; Catech. 3,13-19; SC 50,174-177)

Preghiamo
Dio, Padre di misericordia, il tuo unico Figlio, morente sulla croce, ha donato a noi come nostra madre la sua stessa madre, la beata Vergine Maria; fa’ che sorretta dal suo amore, la tua Chiesa, sempre più feconda nello Spirito, esulti per la santità dei suoi figli. 

1° mistero della gloria - La risurrezione di Gesù
 

La Parola del Signore
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?». Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto».  (Mc 16, 1-7)

La Fede della Chiesa
"Noi vi annunziamo la Buona Novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta, poiché Dio l'ha attuata per noi, loro figli, risuscitando Gesù" (At 13,32-33). La Risurrezione di Gesù è la verità culminante della nostra fede in Cristo, creduta e vissuta come verità centrale dalla prima comunità cristiana, trasmessa come fondamentale dalla Tradizione, stabilita dai documenti del Nuovo Testamento, predicata come parte essenziale del Mistero pasquale insieme con la croce: Cristo è risuscitato dai morti. Con la sua morte ha vinto la morte, Ai morti ha dato la vita [Liturgia bizantina, Tropario di Pasqua].
Il mistero della Risurrezione di Cristo è un avvenimento reale che ha avuto manifestazioni storicamente constatate, come attesta il Nuovo Testamento. Già verso l'anno 56 san Paolo può scrivere ai cristiani di Corinto: "Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici" (1Cor 15,3-4). (Catechismo della Chiesa Cattolica 638, 639)

Meditazione
Molte cose sono state predette dai profeti riguardanti il mistero della Pasqua, che è Cristo, « al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen ». (Gal 1,5 ecc.).
Egli è la Pasqua della nostra salvezza.
Egli è colui che prese su di se le sofferenze di tutti. 
Egli è colui che si incarnò nel seno della Vergine, fu appeso alla croce, fu sepolto nella terra e risorgendo dai morti, salì alle altezze dei cieli. 
Egli è l'agnello che non apre bocca, egli è l'agnello ucciso, egli è nato da Maria, agnello senza macchia. 
Egli fu preso dal gregge, condotto all'uccisione, immolato verso sera, sepolto nella notte. Sulla croce non gli fu spezzato osso e sotto terra non fu soggetto alla decomposizione.
Egli risuscitò dai morti e fece risorgere l'umanità dal profondo del sepolcro.  (Dall'«Omelia sulla Pasqua» di Melitone di Sardi, vescovo; 66-67; SC 123,95-101)

Preghiamo
O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridato la gioia al mondo intero, per intercessione di Maria Vergine concedi a noi di rinascere nella luce del Signore risorto per godere la gioia della vita senza fine.

2° mistero della gloria - L'ascensione del Signore

La Parola del Signore 
Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra». Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo». (At 1, 8-11)

La Fede della Chiesa
L'Ascensione di Cristo segna l'entrata definitiva dell'umanità di Gesù nel dominio celeste di Dio da dove ritornerà, ma che nel frattempo lo cela agli occhi degli uomini.
Gesù Cristo, Capo della Chiesa, ci precede nel Regno glorioso del Padre perché noi, membra del suo Corpo, viviamo nella speranza di essere un giorno eternamente con lui.
Gesù Cristo, essendo entrato una volta per tutte nel santuario del cielo, intercede incessantemente per noi come il mediatore che ci assicura la perenne effusione dello Spirito Santo. (Catechismo della Chiesa Cattolica 665, 666, 667)

Meditazione
Quaranta giorni dopo la risurrezione, elevandosi al cielo sotto lo sguardo dei discepoli, pose termine alla sua presenza corporale per restare alla destra del Padre fino a quando si compiranno i tempi divinamente stabiliti per moltiplicare i figli della Chiesa: allora egli verrà per giudicare i vivi e i morti in quella stessa carne nella quale ascese.
Esultiamo con spirituale gaudio; rallegriamoci nel presentare a Dio un degno ringraziamento, solleviamo liberamente gli occhi della mente a quell’altezza nella quale Cristo si trova. I desideri terreni non aggravino più gli animi invitati all’alto: gli eletti alle cose eterne non si lascino preoccupare da ciò che perirà. Chi si è inoltrato nella via della verità, non si lasci trattenere da ingannevoli attrattive. I fedeli passino per queste realtà temporali nella consapevolezza di essere pellegrini in questa valle del mondo, ove, se sono forniti di alcune comodità, non devono con sfrenatezza abbracciarle, ma costantemente superarle.  (S. Leone Magno, Commento al Vangelo dell’Ascensione; dal Discorso 74, 2-5)

Preghiamo
Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Signore, poiché in Cristo asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te e noi, membra del Suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere il nostro Capo nella gloria. 

3° mistero della gloria - La Pentecoste

La Parola del Signore 
Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano.  Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.  (At 2,1-4)

La Fede della Chiesa 
Il giorno di Pentecoste (al termine delle sette settimane pasquali), la Pasqua di Cristo si compie nell'effusione dello Spirito Santo, che è manifestato, donato e comunicato come Persona divina: dalla sua pienezza, Cristo, Signore, effonde a profusione lo Spirito.
In questo giorno è pienamente rivelata la Trinità Santa. Da questo giorno, il Regno annunziato da Cristo è aperto a coloro che credono in lui: nell'umiltà della carne e nella fede, essi partecipano già alla comunione della Trinità Santa. Con la sua venuta, che non ha fine, lo Spirito Santo introduce il mondo negli "ultimi tempi", il tempo della Chiesa, il Regno già ereditato, ma non ancora compiuto: Abbiamo visto la vera Luce, abbiamo ricevuto lo Spirito celeste, abbiamo trovato la vera fede: adoriamo la Trinità indivisibile, perché ci ha salvati[Liturgia bizantina, Tropario dei Vespri di Pentecoste, ripreso nelle Liturgie eucaristiche dopo la Comunione]. (Catechismo della Chiesa Cattolica 731, 732) 

Meditazione
Il Signore concedendo ai discepoli il potere di far nascere gli uomini in Dio, diceva loro: «Andate, ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28, 19).
E’ questo lo Spirito che, per mezzo dei profeti, il Signore promise di effondere negli  ultimi tempi sui suoi servi e sulle sue serve, perché ricevessero il dono della profezia. Perciò il Signore promise di mandare lui stesso il Paraclito per renderci graditi a Dio. Infatti come la farina non si amalgama in un’unica massa pastosa, né diventa un unico pane senza l’acqua, così neppure noi, moltitudine disunita, potevamo diventare un’unica Chiesa in Cristo Gesù senza l’«Acqua» che scende dal cielo. E come la terra arida se non riceve l’acqua non può dare frutti, così anche noi, semplice e nudo legno secco, non avremmo mai portato frutto di vita senza la «Pioggia» mandata liberamente dall’alto.
Il lavacro battesimale con l’azione dello Spirito Santo ci ha unificati tutti nell’anima e nel corpo in quell’unità che preserva dalla morte.
[Dal trattato «Contro le eresie» di sant’Ireneo, vescovo (Lib. 3, 17, 1-3; SC 34, 302-306]

Preghiamo
O Padre, che hai effuso i doni del tuo Spirito sulla beata Vergine orante con gli Apostoli nel Cenacolo, fa’ che perseveriamo unanimi in preghiera con Maria nostra Madre per portare al mondo, con la forza dello Spirito, il lieto annunzio della salvezza.

4° mistero della gloria - L'assunzione di Maria
La Parola del Signore 
«L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. 
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. 
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,  come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre». (Lc 1,46-55)  

La Fede della Chiesa
...L'immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria col suo corpo e con la sua anima, e dal Signore esaltata come la Regina dell'universo, perché fosse più pienamente conformata al Figlio suo, il Signore dei dominanti, il vincitore del peccato e della morte. L'assunzione della santa Vergine è una singolare partecipazione alla risurrezione del suo Figlio e un'anticipazione della risurrezione degli altri cristiani.
«Nella tua maternità hai conservato la verginità, nella tua dormizione non hai abbandonato il mondo, o Madre di Dio; hai raggiunto la sorgente della Vita, tu che hai concepito il Dio vivente e che con le tue preghiere libererai le nostre anime dalla morte».[ Tropario della festa della dormizione della beata Vergine Maria].  (Catechismo della Chiesa Cattolica 966)

Meditazione
I santi padri e i grandi dottori nelle omelie e nei discorsi, rivolti al popolo in occasione della festa odierna, parlavano dell’Assunzione della Madre di Dio come di una dottrina già viva nella coscienza dei fedeli e da essi già professata.
San Giovanni Damasceno, considerando l’Assunzione corporea della grande Madre di Dio nella luce degli altri suoi privilegi, esclama con vigorosa eloquenza: «Colei che nel parto aveva conservato illesa la sua verginità doveva anche conservare senza alcuna corruzione il suo corpo dopo la morte. Colei che aveva portato nel suo seno il Creatore, fatto bambino, doveva abitare nei tabernacoli divin. Colei, che fu data in sposa dal Padre, non poteva che trovar dimora nelle sedi celesti. Doveva contemplare il suo Figlio nella gloria alla destra del Padre, lei che lo aveva visto sulla croce, lei che, preservata dal dolore, quando lo diede alla luce, fu trapassata dalla spada del dolore quando lo vide morire. Era giusto che la Madre di Dio possedesse ciò che appartiene al Figlio, e che fosse onorata da tutte le creature come Madre ed ancella di Dio». Dalla Costituzione Apostolica »Munificentissimus Deus» di Pio XII, papa (AAS 42 [1950]  

Preghiamo 
Dio onnipotente ed eterno, che hai innalzato alla gloria del cielo in corpo e anima l’immacolata Vergine Maria, madre di Cristo tuo Figlio, fa’ che viviamo in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni per condividere la sua stessa gloria.
5° mistero della gloria - Maria è coronata regina del cielo e della terra

La Parola del Signore 
Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni….   (Ap 12, 1-5)

La Fede della Chiesa
«Tutte le generazioni mi chiameranno beata» (Lc 1,48). La pietà della Chiesa verso la santa Vergine è elemento intrinseco del culto cristiano. La santa Vergine viene dalla Chiesa giustamente onorata con un culto speciale. In verità dai tempi più antichi la beata Vergine è venerata col titolo di "Madre di Dio", sotto il cui presidio i fedeli, pregandola, si rifugiano in tutti i loro pericoli e le loro necessità. [...] Questo culto [...], sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Verbo incarnato come al Padre e allo Spirito Santo, e particolarmente lo promuove; esso trova la sua espressione nelle feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio  e nella preghiera mariana come il santo Rosario, compendio di tutto quanto il Vangelo.
La Madre di Gesù, come in cielo, glorificata ormai nel corpo e nell'anima, è l'immagine e la primizia della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell'età futura, così sulla terra brilla come un segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio in cammino. (Catechismo della Chiesa Cattolica 971, 972)

Meditazione
La santa Vergine Maria fu assunta in cielo. Ma il suo nome ammirabile rifulse su tutta la terra anche indipendentemente da questo singolare evento, e la sua gloria immortale si irradiò in ogni luogo prima ancora che fosse esaltata sopra i cieli. Era conveniente, infatti, anche per l’onore del suo Figlio, che la Vergine Madre regnasse dapprima in terra e così alla fine ricevesse la gloria nei cieli. Era giusto che la sua santità e la sua grandezza andassero crescendo quaggiù, passando di virtù in virtù e di splendore in splendore per opera dello Spirito Santo, fino a raggiungere il termine massimo al momento della sua entrata nella dimora superna. Perciò quando era qui con il corpo, pregustava le primizie del regno futuro, ora innalzandosi fino a Dio, ora scendendo verso i fratelli mediante l’amore. Fu onorata dagli angeli e venerata dagli uomini. Le stava accanto Gabriele con gli angeli e le rendeva servizio, con gli apostoli, Giovanni, ben felice che a lui, vergine, fosse stata affidata presso la croce la Vergine Madre. Quelli erano lieti di vedere in lei la Regina, questi la Signora, e sia gli uni che gli altri la circondavano di pio e devoto affetto. [Dalle «Omelie» di sant’Amedeo di Losanna, vescovo (Om. 7; SC 72)]

Preghiamo 
O Dio che ci hai dato come nostra Madre e Regina la Vergine Maria, dalla quale nacque il Cristo, tuo Figlio, per sua intercessione donaci la gloria promessa ai tuoi figli nel regno dei cieli. 

Preghiere comuni in latino

Signum Crucis
In nómine Patris
et Filii
et Spíritus Sancii. Amen.

Gloria Patri
Glória Patri
et Fílio
et Spirítui Sancto.
Sicut erat in princípio,
et nunc et semper
et in sǽcula sæculórum. Amen.

Pater Noster
Pater noster, qui es in cælis:
sanctificétur Nomen Tuum:
advéniat Regnum Tuum:
fiat volúntas Tua,
sicut in cælo, et in terra.
Panem nostrum 
cotidiánum da nobis hódie,
et dimítte nobis débita nostra,  
sicut et nos 
dimíttimus debitóribus nostris.
et ne nos indúcas in tentatiónem; 
sed líbera nos a Malo. Amen.

Ave, Maria
Ave, Maria, grátia plena, 
Dóminus tecum.
Benedícta tu in muliéribus,
et benedíctus fructus ventris tui,Iesus.
Sancta María, Mater Dei,
ora pro nobis peccatóribus, nunc et in hora mortis nostræ. Amen.

Angele Dei
Ángele Dei,
qui custos es mei,
me, tibi commíssum pietáte supérna, 
illúmina, custódi,
rege et gubérna.
Amen.

Requiem Æternam
Réquiem ætérnam dona eis, Dómine, 
et lux perpétua lúceat eis. 
Requiéscant in pace. Amen.

Angelus Domini
Ángelus Dómini
nuntiávit Mariæ. 
Et concépit
de Spíritu Sancto.
Ave, María...
Ecce ancílla Dómini.
Fiat mihi secúndum
verbum tuum.
Ave, María...
Et Verbum caro factum est.
Et habitávit in nobis.
Ave, Maria...
Ora pro nobis, sancta Dei génetrix. 
Ut digni efficiámur 
promissiónibus Christi.

Orémus.
Grátiam tuam, quǽsumus, 
Dómine, méntibus nostris infunde; 
ut qui, Ángelo nuntiánte, 
Christi Fílii tui incarnatiónem
cognóvimus,
per passiónem eius et crucem,
ad resurrectiónis glóriam perducámur. 
Per eúndem Christum
Dóminum nostrum. Amen.
Glória Patri...

Regina Cæli
Regína cæli lætáre,
allelúia.
Quia quem merúisti portáre, 
allelúia.
Resurréxit, sicut dixit, 
allelúia.
Ora pro nobis Deum, 
allelúia.
Gaude et lætáre, Virgo María, 
allelúia.

Quia surréxit Dominus vere, 
allelúia.

Orémus.
Deus, qui per resurrectiónem Filii tui Dómini nostri Iesu Christi mundum lætificáre dignátus es, præsta, quǽsumus, ut per eius Genetrícem Virginem Maríam perpétuæ capiámus gáudia vitæ.
Per Christum Dóminum nostrum. Amen.

Salve, Regina
Salve, Regína,
Mater misericórdiæ,
vita, dulcédo et spes nostra, salve. 
Ad te clamámus,
éxsules filii Evæ.
Ad te suspirámus geméntes et flentes 
in hac lacrimárum valle.
Eia ergo, advocáta nostra,
illos tuos misericórdes óculos
ad nos convérte.
Et Iesum benedíctum fructum
ventris tui,
nobis, pos
t hoc exsílium, osténde.
O clemens, o pia, o dulcis Virgo María!

Magnificat
Magníficat ánima mea Dóminum, 
et exsultávit spíritus meus
in Deo salvatóre meo,
quia respéxit humilitátem
ancíllæ suæ.
Ecce enim ex hoc beátam
me dicent omnes generatiónes, 
quia fecit mihi magna,
qui potens est,
et sanctum nomen eius,
et misericórdia eius in progénies 
et progénies timéntibus eum. 
Fecit poténtiam in bráchio suo, 
dispérsit supérbos mente cordis sui; 
depósuit poténtes de sede
et exaltávit húmiles.
Esuriéntes implévit bonis
et divites dimisit inanes.
Suscépit Ísrael púerum suum, 
recordátus misericórdiæ,
sicut locútus est ad patres nostros, 
Àbraham et sémini eius in sǽcula. 

Glória Patri et Fílio
et Spirítui Sancto. 
Sicut erat in princípio, 
et nunc et semper,
et in sǽcula sæculórum. 
Amen. 

Sub tuum præsidium
Sub tuum præsídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias 
in necessitátibus;
sed a perículis cunctis
líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

Benedictus
Benedíctus Dóminus, Deus Ísrael,
quia visitávit
et fecit redemptiónem plebi suæ,
et eréxit cornu salútis nobis
in domo David púeri sui,
sieut locútus est per os sanctórum, 
qui a sæculo sunt, prophetárum eius, 
salútem ex inimícis nostris
et de manu ómnium,
qui odérunt nos;
ad faciéndam misericórdiam
eum pátribus nostris
et memorári testaménti sui sancti, 
iusiurándum, quod iurávit
ad Ábraham patrem nostrum, 
datúrum se nobis,
ut sine timóre,
de manu inimicórum liberáti, 
serviámus illi
in sanetitáte et iustítia coram ipso 
omnibus diébus nostris.
Et tu, puer,
prophéta Altíssimi vocáberis: 
præíbis enim ante fáciem Dómini 
paráre vias eius,
ad dandam sciéntiam salútis
plebi eius
in remissiònem peccatòrum eòrum, 
per víscera misericòrdiæ Dei nostri, 
in quibus visitábit nos óriens ex alto, 
illumináre his, qui in ténebris
et in umbra mortis sedent,
ad dirigéndos pedes nostros
in viam pacis.

Glória Patri et Fílio
et Spirítui Sancto.
Sicut erat in princípio,
et nunc
et semper,
et in sǽcula sæculòrum. Amen. 

Te Deum
Te Deum laudámus:
te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem,
omnis terra venerátur.
tibi omnes ángeli,
tibi cæli
et univérsæ potestátes:
tibi chérubim et séraphim 
incessábili voce proclámant: 
Sanctus, Sanctus, Sanctus, 
Dòminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra 
maiestátis glóriæ tuæ.
Te gloriòsus
apostolòrum chorus,
te prophetárum
laudábilis númerus,
te mártyrum candidátus 
laudat exércitus.
Te per orbem terrarum
sancta confitétur Ecclésia, 
Patrem imménsæ maiestátis; 
venerándum tuum verum
et únicum Filium;
Sanctum quoque
Paráclitum Spíritum.
Tu rex glòriæ, Christe.
Tu Patris sempitérnus es Filius.
Tu, ad liberándum susceptúrus 
hóminem,
nonhorrúisti Virginis úterum.
Tu, devícto mortis acúleo,
aperuísti credéntibus regna cælórum. 
Tu ad déxteram Dei sedes,
in glória Patris.
Iudex créderis esse ventúrus.
Te ergoquǽsumus,
tuis famulis súbveni,
quos pretiòso sanguine redemísti. 
Ætérna fac curo sanctis tuis
in glória numerári.
Salvum fac pópulum tuum, Dómine, 
et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, et extólle illos
usque in ætérnum.
Per síngulos dies benedícimus te;
et laudámus nomen tuum
in sǽculum, et in sǽculum sǽculi. 
Dignáre, Dòmine,
die isto sine peccáto nos custodíre. 
Miserére nostri, Dómine, miserére nostri. 
Fiat misericórdia tua,
Dómine, super nos,
quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi:
non confúndar in ætérnum.

Veni, Creator Spiritus
Veni, creátor Spíritus, 
mentes tuòrum vísita, 
imple supérna grátia,
quæ tu creásti péctora. 

Qui díceris Paráclitus, 
altíssimi donum Dei, 
fons vivus, ignis, cáritas, 
et spiritális únctio.

Tu septifòrmis múnere, 
dígitus patérnæ déxteræ, 
tu rite promíssum Patris, 
sermóne ditans gúttura. 

Accénde lumen sénsibus, 
infúnde amórem córdibus,
infírma nostri córporis 
virtúte firmans pérpeti.

Hostem repéllas lóngius 
pacémque dones prótinus; 
ductóre sic te prævio 
vitémus omne nóxium.

Per Te sciámus da Patrem 
noscámus atque Fílium, 
teque utriúsque Spíritum 
credámus omni témpore. 

Deo Patri sit glória,
et Fílio, qui a mórtuis 
surréxit, ac Parác1ito,
in sæculórum sǽcula. 
Amen.

Veni, Sancte Spiritus 
Veni, Sancte Spíritus,
et emítte cǽlitus
lucis tuæ rádium.

Veni, pater páuperum, 
veni, dator múnerum, 
veni, lumen córdium. 

Consolátor óptime, 
dulcis hospes ánimæ, 
dulce refrigérium.

In labóre réquies,
in æstu tempéries,
in fletu solácium.

O lux beatíssima,
reple cordis íntima 
tuórum fidélium.

Sine tuo númine,
nihil est in hómine
nihil est innóxium.

Lava quod est sórdidum, 
riga quod est áridum, 
sana quod est sáucium. 

Flecte quod est rígidum, 
fove quod est frígidum, 
rege quod est dévium. 
Da tuis fidélibus,
in te confidéntibus, 
sacrum septenárium.

Da virtútis méritum,
da salútis éxitum,
da perénne gáudium. 
Amen.

Anima Christi
Ánima Christi, sanctífica me. 
Corpus Christi, salva me. 
Sanguis Christi, inébria me, 
Aqua láteris Christi, lava me. 
Pássio Christi, confórta me, 
O bone Iesu, exáudi me. 
Intra tua vúlnera abscónde me. 
Ne permíttas me separári a te. 
Ab hoste malígno defénde me. 
In hora mortis meæ voca me. 
Et iube me veníre ad te,
ut cum Sanctis tuis laudem te 
in sǽcula sæculórum. 
Amen.

Memorare
Memoráre, o piíssima Virgo María, non esse audítum a sǽculo, quemquam ad tua curréntem præsidia, tua implorantem auxília, tua peténtem suffrágia, esse derelíctum. Ego tali animátus confidéntia, ad te, Virgo Vírginum, Mater, curro, ad te vénio, coram te gemens peccátor assisto. Noli, Mater Verbi, verba mea despícere; sed áudi propítia et exáudi. 
Amen.

Rosarium
Mystéria gaudiosa
(in feria secunda et sabbato) 

Annuntiátio.
Visitátio.
Natívitas.
Præsentátio.
Invéntio in Tempio.

Mystéria luminósa

(in feria quinta)

Baptísma apud Iordánem.
Autorevelátio apud Cananénse 
matrimónium.
Regni Dei proclamátio 
coniúcta cum invitaménto 
ad conversiónem. 
Transfigurátio.
Eucharístiæ Institútio.

Mystéria dolorósa
(in feria tertia et feria sexta) 

Agonía in Hortu.
Flagellátio.
Coronátio Spinis.
Baiulátio Crucis.
Crucifíxio et Mors.

Mystéria gloriósa
(in feria quarta et Dorninica) 

Resurréctio.
Ascénsio.
Descénsus Spíritus Sancti. 
Assúmptio.
Coronátio in Cælo.

Oratio ad finem Rosarii dicenda

Ora pro nobis, sancta Dei génetrix.
Ut digni efficiámur 
promissiónibus Christi. 
Orémus.
Deus, cuius Unigénitus per vitam, mortem et resurrectiónem suam nobis salútis ætérnæ prǽmia comparávit, concéde, quǽsumus: ut hæc mystéria sacratíssimo beátæ Maríæ Virginis Rosário recoléntes, et imitémur quod cóntinent, et quod promíttunt assequámur. Per Christum Dóminum nostrum. Amen.

Actus fidei
Dómine Deus, firma fide credo et confíteor ómnia et síngula quæ sancta Ecclésia Cathólica propónit, quia tu, Deus, ea ómnia revelásti, qui es ætérna véritas et sapiéntia quæ nec fállere nec falli potest.
In hac fíde vívere et mori státuo. Amen.

Actus spei
Dómine Deus, spero per grátiam tuam remissiónem ómnium peccatórum, et post hanc vitam ætérnam felicitátem me esse consecutúrum: quia tu promisísti, qui es infiníte potens, fidélis, benígnus, et miséricors.
In hac spe vívere et mori státuo. 
Amen.

Actus caritatis
Dómine Deus, amo te super ómnia et próximum meum propter te, quia tu es summum, infinítum, et perfectíssimum bonum, omni dilectióne dignum. In hac caritáte vívere et mori státuo. Amen.

 
Actus contritionis
Deus meus, ex toto corde pǽnitet me ómnium meórum peccatórum, éaque detéstor, quia peccándo, non solum pœnas a te iuste statútas proméritus sum, sed præsértim quia offéndi te, summum bonum, ac dignum qui super ómnia diligáris. Ideo fírmiter propóno, adiuvánte grátia tua, de cétero me non peccatúrum peccandíque occasiónes próximas fugitúrum. Amen. 

Credo in latino

Symbolum
Apostolicum

Credo in Deum Patrem omnipoténtem,
Creatorem cæli et terræ,  
et in Iesum Christum, 
Filium Eius unicum, 
Dominum nostrum, 
qui concéptus est de Spíritu Sancto, 
natus ex Maria Virgine, 
passus sub Póntio Piláto, 
crucifixus, mórtuus, et sepúltus, 
descéndit ad ínferos, 
tértia die resurréxit a mórtuis, 
ascéndit ad cælos, 
sedet ad déxteram Dei Patris omnipoténtis,
inde ventúrus est iudicáre vivos et mórtuos.

Et in Spíritum Sanctum, 
sanctam Ecclésiam cathólicam, 
sanctórum communiónem, 
remissiónem peccatórum, 
carnis resurrectiónem,
vitam ætérnam. Amen.

- * -

Symbolum
Nicænum
Costantinopolitanum

Credo in unum Deum, 
Patrem omnipoténtem, 
Factorem cæli et terræ,
visibílium ómnium et invisibilium.
Et in unum Dóminum Iesum Christum,
Filium Dei unigénitum
et ex Patre natum ante ómnia sǽcula:
Deum de Deo, Lumen de Lúmine, 
Deum verum de Deo vero, 
génitum, non factum, 
consubstantiálem Patri:
per quem ómnia facta sunt;
qui propter nos hómines
et propter nostram salútem,
descéndit de cælis, 
et incarnátus est de Spíritu Sancto 
ex Maria Víirgine et homo factus est,
crucifíxus étiam pro nobis sub Póntio Piláto, 
passus et sepúltus est, 
et resurréxit tértia die secúndum Scriptúras,
et ascéndit in cælum, 
sedet ad déxteram Patris, 
et íterum ventúrus est cum glória, 
iudicáre vivos et mórtuos, 
cuius regni non erit finis.

Credo in Spíritum Sanctum, 
Dominum et vivificántem, 
qui ex Patre Filióque procédit, 
qui cum Patre et Fílio simul adorátur et conglorificátur, 
qui locútus est per prophétas.

Et unam sanctam cathólicam
et apostólicam Ecclésiam.

Confíteor unum Baptísma
in remissiónem peccatórum.
Et exspécto resurrectiónem mortuórum, 
et vitam ventúri sæculi.
Amen.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Preghiere comuni in italiano

Segno della Croce
Nel nome del Padre
e del Figlio
e dello Spirito Santo. Amen

Gloria al Padre
Gloria al Padre
e al Figlio
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, 
ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.

Padre Nostro
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.

Ave, Maria
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, 
Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. 
Amen.

Angelo di Dio
Angelo di Dio,
che sei il mio custode
illumina, custodisci,
reggi e governa me
che ti fui affidato 
dalla pietà celeste. 
Amen.

L'Eterno riposo
L'eterno riposo dona loro, o Signore, 
e splenda ad essi la luce perpetua. 
Riposino in pace. Amen.

Angelus
L'Angelo del Signore
portò l'annunzio a Maria
- Ed ella concepì
per opera dello Spirito Santo.
Ave Maria...
Eccomi, sono la serva del Signore.
- Si compia in me
la tua parola.
Ave Maria...
E il Verbo si fece carne.
- E venne ad abitare in mezzo a noi. 
Ave Maria...
Prega per noi, santa Madre di Dio.
Perché siamo resi degni
delle promesse di Cristo.

Preghiamo.
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, 
o Padre;
tu, che nell'annunzio dell'angelo
ci hai rivelato l'incarnazione
del tuo Figlio,
per la sua passione e la sua croce 
guidaci alla gloria della risurrezione. 
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Gloria al Padre...

Regina Cæli
Regina dei cieli, rallegrati,
alleluia.
- Cristo, che hai portato nel grembo, 
alleluia,
è risorto, come aveva promesso, 
alleluia.
- Prega il Signore per noi,
alleluia.
Rallegrati, Vergine Maria,
alleluia.
- Il Signore è veramente risorto, alleluia.

Preghiamo.
O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridato la gioia al mondo intero, per intercessione di Maria Vergine, concedi a noi di godere la gioia della vita senza fine.
Per Cristo nostro Signore. 
Amen.

Salve, Regina
Salve, Regina,
madre di misericordia,
vita, dolcezza e speranza nostra, salve. 
A te ricorriamo,
esuli figli di Eva;
a te sospiriamo, gementi e 
piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra, 
rivolgi a noi gli occhi
tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, 
il frutto benedetto del tuo Seno.
O clemente, o pia,
o dolce Vergine Maria!

Magnificat
L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio,
mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà
della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me 
l'Onnipotente e santo é il suo nome: 
di generazione in generazione
la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, 
ha disperso i superbi nei pensieri
del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote. 
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua 
misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, 
ad Abramo e alla sua discendenza, 
per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre 
nei secoli dei secoli. Amen.

Sotto la tua protezione
Sotto la tua protezione 
cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche 
di noi che siamo nella prova, 
ma liberaci da ogni pericolo, 
o Vergine gloriosa e benedetta.

Benedictus
Benedetto il Signore, Dio d'Israele,
perché ha visitato
e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi
una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo, 
come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti 
d'un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ei odiano. 
Cosi egli ha concesso misericordia 
ai nostri padri
e si è ricordato
della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, 
nostro padre, di concederci, 
liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore,
in santità e giustizia al suo cospetto, 
per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato 
profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore
a preparargli le strade,
per dare al suo popolo
la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati, 
grazie alla bontà misericordiosa
del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall'alto
un sole che sorge,
per rischiarare quelli che stanno 
nelle tenebre e nell'ombra 
della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. 
Amen.

Te Deum
Noi ti lodiamo, Dio,
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre,
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli
e tutte le potenze dei cieli: 
Santo, Santo, Santo
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra sono pieni 
della tua gloria.
Ti acclama
il coro degli apostoli
e la candida schiera dei martiri; 
le voci dei profeti si uniscono 
nella tua lode;
la santa Chiesa proclama
la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio,
e lo Spirito Santo Paraclito. 
O Cristo, re della gloria, 
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti
dalla Vergine Madre
per la salvezza dell'uomo. 
Vincitore della morte,
hai aperto
ai credenti
il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio,
nella gloria del Padre.
Verrai a giudicare il mondo
alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore,
che hai redento
col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria 
nell'assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore,
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno
ti benediciamo,
lodiamo il tuo nome
per sempre.
Degnati oggi, Signore,
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi
la tua misericordia: in te abbiamo sperato. 
Pietà di noi,
Signore,
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza,
non saremo confusi in eterno.

Vieni, o Spirito Creatore
Vieni, o Spirito creatore, 
visita le nostre menti, 
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.

O dolce consolatore, 
dono del Padre altissimo, 
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell'anima. 

Dito della mano di Dio, 
promesso dal Salvatore, 
irradia i tuoi sette doni, 
suscita in noi la parola.

Sii luce all'intelletto, 
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore. 

Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.

Luce d'eterna sapienza, 
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio 
uniti in un solo Amore. Amen.

Vieni, Santo Spirito 
Vieni, Santo Spirito, 
manda a noi dal cielo 
un raggio della tua luce. 

Vieni, padre dei poveri, 
vieni; datore dei doni, 
vieni, luce dei cuori. 

Consolatore perfetto, 
ospite dolce dell'anima, 
dolcissimo sollievo. 

Nella fatica, riposo, 
nella calura, riparo, 
nel pianto, conforto. 

O luce beatissima, 
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli. 

Senza la tua forza, 
nulla è nell'uomo, 
nulla senza colpa. 

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido, 
sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
raddrizza ciò ch'è sviato. 

Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano 
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio, 
dona morte santa, 
dona gioia eterna. Amen.

Anima di Cristo
Anima di Cristo, santificami.
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami.
Acqua del costato di Cristo, lavami. 
Passione di Cristo, confortami.
O buon Gesù, esaudiscimi.
Dentro le tue ferite nascondimi.
Non permettere che io 
mi separi da te. 
Dal nemico maligno difendimi.
Nell'ora della mia morte chiamami. 
Comandami di venire a te,
perché con i tuoi Santi io ti lodi.
nei secoli dei secoli. Amen.

Memorare
Ricordati, o piissima Vergine Maria, non essersi mai udito al mondo che alcuno abbia ricorso al tuo patrocinio, implorato il tuo aiuto, chiesto la tua protezione e sia stato abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o Madre, Vergine delle Vergini, a te vengo e, peccatore contrito, innanzi a te mi prostro. 
Non volere, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma ascoltami propizia ed esaudiscimi. Amen.

Rosario
Misteri della gioia
(da recitare lunedì e sabato) 

L'annuncio dell' Angelo a Maria. 
La visita di Maria a Elisabetta.
La nascita di Gesù a Betlemme.
La presentazione di Gesù al Tempio. 
Il ritrovamento di Gesù nel Tempio.

Misteri della luce
(da recitare giovedì)

Il battesimo di Gesù al Giordano.
L'auto-rivelazione di Gesù 
alle nozze di Cana. 
L'annuncio del Regno di Dio 
con l'invito alla conversione. 
La trasfigurazione di Gesù 
sul Tabor.
L'istituzione dell'Eucaristia.

Misteri del dolore
(da recitare martedì e venerdì)

Gesù nell'orto degli ulivi. 
Gesù flagellato alla colonna. 
Gesù è coronato di spine. 
Gesù sale al Calvario.
Gesù muore in Croce.

Misteri della gloria
(da recitare mercoledì e domenica)

Gesù risorge da morte.
Gesù ascende al cielo.
La discesa dello Spirito Santo. 
L'assunzione di Maria al cielo. 
Maria, Regina del cielo e della terra.

Preghiera alla fine del SRosario

Prega per noi. santa Madre di Dio. 
Affinché siamo fatti degni
delle promesse di Cristo. 

Preghiamo.
O Dio, il tuo unico Figlio ci ha acquistato con la sua vita, morte e risurrezione i beni della salvezza eterna: concedi a noi che, venerando questi misteri del santo Rosario della Vergine Maria, imitiamo ciò che contengono e otteniamo ciò che promettono. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera dell'incenso
(Tradizione Copta)
O Re della pace, dacci la tua pace e perdona i nostri peccati. Allontana i nemici della Chiesa e custodiscila, affinché non venga meno. 
L'Emmanuele nostro Dio è in mezzo a noi nella gloria del Padre e dello Spirito Santo.
Ci benedica e purifichi il nostro cuore e risani le malattie dell'anima e del corpo.
Ti adoriamo, o Cristo, con il tuo Padre buono e lo Spirito Santo, perché sei venuto e ci hai salvati.

Preghiera di «addio all'altare» dopo la liturgia 
(Tradizione Siro-Maronila)
Sta in pace, o Altare di Dio. L'oblazione che ho preso da te, sia per la remissione dei debiti e il perdono dei peccati, e mi ottenga di stare davanti al tribunale di Cristo senza dannazione e senza confusione. Non so se mi sarà dato di ritornare e offrire sopra di te un altro Sacrificio. Proteggimi, Signore, e conserva la tua santa Chiesa, quale via di verità e di salvezza. Amen.

Preghiera per i defunti 
(Tradizione Bizantina)
Dio degli spiriti e di ogni carne, che calpestasti la morte e annientasti il diavolo e la vita al tuo mondo donasti; tu stesso o Signore, dona all'anima del tuo servo N. defunto il riposo in un luogo luminoso, in un luogo verdeggiante, in un luogo di freschezza, donde sono lontani sofferenza, dolore e gemito. 

Quale Dio buono e benigno perdona ogni colpa da lui commessa con parola, con opera o con la mente; poiché non v'è uomo che viva e non pecchi; giacché tu solo sei senza peccato, e la tua giustizia è giustizia nei secoli e la tua parola è verità.

Poiché tu sei la risurrezione, la vita e il riposo del tuo servo N. defunto, o Cristo nostro Dio, noi ti rendiamo gloria, assieme al Padre tuo unigenito, con il santissimo buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Riposino in pace. Amen.

Atto di fede
Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo tutto quello che tu hai rivelato e la Santa Chiesa ci propone a credere. Credo in te, unico vero Dio in tre persone uguali e distinte, Padre e Figlio e Spirito Santo.
Credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato, morto e risorto per noi, il quale darà a ciascuno, secondo i meriti, il premio o la pena eterna. Conforme a questa fede voglio sempre vivere. Signore, accresci la mia fede. Amen.

Atto di speranza
Mio Dio, spero dalla tua bontà, per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare. Signore, che io possa goderti in eterno. Amen.

Atto di carità
Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità; e per amor tuo amo il prossimo come me stesso e perdono le offese ricevute. Signore, che io ti ami sempre più. Amen.

Atto di dolore
Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa.
Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.

Credo in italiano

Simbolo 
degli Apostoli

Io credo in Dio, Padre onnipotente, 
Creatore del cielo e della terra.
E in Gesù Cristo, 
Suo unico Figlio, nostro Signore, 
il quale fu concepito di Spirito Santo 
nacque da Maria Vergine, 
patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, 
mori e fu sepolto; discese agli inferi; 
il terzo giorno risuscitò da morte; 
salì al cielo, siede alla destra 
di Dio Padre onnipotente: 
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.

Credo nello Spirito Santo, 
la santa Chiesa cattolica, 
la comunione dei santi, 
la remissione dei peccati, 
la risurrezione della carne, 
la vita eterna.
Amen.

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redo 
Niceno-Costantinopolitano

Credo in un solo Dio,
Padre onnipotente,
Creatore del cielo e della terra, 
di tutte le cose visibili e invisibili. 
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce, 
Dio vero da Dio vero, 
generato, non creato, 
della stessa sostanza del Padre; 
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo 
si è incarnato nel seno della Vergine Maria 
e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, 
mori e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato, 
secondo le Scritture, è salito al cielo, 
siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria, 
per giudicare i vivi e i morti, 
e il suo regno non avrà fine.

Credo nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita, 
e procede dal Padre e dal Figlio. 
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.

Credo la Chiesa, 
una santa cattolica e apostolica.

Professo un solo Battesimo 
per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti 
e la vita del mondo che verrà.
Amen.

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